PROGETTO:

MONITORAGGIO DEL PESCATO DEL LAGO TRASIMENO

La pesca professionale nelle acque interne in generale, e nello specifico nel lago Trasimeno, riveste un’importanza primaria, poiché può costituire una fonte di reddito non trascurabile.

In molte comunità caratterizzate da un’economia basata sulla pesca artigianale, usi e tradizioni locali sono strettamente intrecciati con la conduzione della pesca: tutto ciò causa una forte integrazione fra cultura, valenze naturali ed utilizzo delle risorse ittiche.

Esistono, tuttavia, delle forti carenze dal punto di vista gestionale che caratterizzano la maggior parte delle acque interne italiane, anche in situazioni nelle quali la pesca di professione riveste un ruolo molto importante. In pratica il problema da affrontare è quello di individuare il tipo ed i livelli di monitoraggio che devono essere attivati per elaborare modelli di gestione volti al mantenimento di elevati livelli di produzione ittica e basati su un processo di sfruttamento sostenibile.

L’eliminazione del sovrasfruttamento delle risorse ittiche, che è alla base del declino degli stock delle popolazioni di interesse professionale, crea le premesse per fare della pesca nelle acque interne un’attività redditizia e costante. Non ci può essere infatti mercato per attività che non garantiscono livelli di produzione costanti e di qualità e poche, di conseguenza, sarebbero le garanzie e le prospettive per chi esercita tale attività.

Per quanto riguarda la conservazione delle specie ittiche autoctone, le proposte gestionali dovrebbero muoversi nell’ambito di un processo volto a valorizzare le risorse ittiche del lago, garantendo agli operatori lo sfruttamento economico della risorsa senza comprometterne il potenziale naturale. Fondamentale per raggiungere tali obiettivi è la conoscenza degli stock ittici presenti nel lago unitamente al monitoraggio dello sforzo pesca e del prelievo; la raccolta di tali informazioni va condotta mediante la collaborazione dei pescatori di professione. Il ruolo dei pescatori è in questo contesto fondamentale, in quanto in un ambiente di elevata estensione spaziale come il lago Trasimeno può rappresentare uno dei mezzi più efficaci ed economici per monitorare in modo indiretto le abbondanze della fauna ittica.

Il monitoraggio del pescato che viene proposto nell’ambito di questo progetto ha come obiettivo la messa a punto di un modello di analisi delle risorse ittiche finalizzato all’ottimizzazione del benessere economico dei pescatori di professione, della soddisfazione di quelli sportivi nell'uso del loro tempo libero e nel riequilibrio delle risorse ittiche, innescando importanti benefici per tutta l’economia del comprensorio del Trasimeno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SCOPI DELLA RICERCA

Lo scopo della ricerca è quello di giungere alla messa a punto di un progetto di monitoraggio che permetta una valutazione del pescato del lago, dello sforzo pesca e, mediante metodi indiretti (CPUE), sia in grado di stimare l'abbondanza degli stock ittici e seguire nel tempo l'andamento di tali parametri.

E' evidente che il conseguimento di questi ultimi due obiettivi sarà possibile soltanto dopo il passaggio alla fase di monitoraggio definitiva e mediante  la raccolta di una serie pluriennale di informazioni.
Già dopo il primo anno di raccolta dei dati, sarà possibile ricavare delle informazioni fondamentali per la gestione della fauna ittica del lago, quali:

  • pescato complessivo dell'anno;
  • abbondanze relative delle specie ittiche;
  • catture per unità di sforzo delle specie ittiche;
  • selettività per specie degli attrezzi;
  • selettività per taglia degli attrezzi;
  • biologia della pesca delle specie ittiche;
  • caratteristiche biometriche delle specie ittiche.

DURATA DEL PROGETTO

1 anno: raccolta dei dati

6 mesi: elaborazioni, analisi dei dati e stesura della relazione.

E' stata già prevista una ripetizione del progetto anche per l'anno successivo (2012).

STATO DELLA RICERCA

La raccolta dei dati, effettuata con la collaborazione della Cooperativa dei Pescatori di Professione di S.Feliciano, è iniziata nell'aprile del 2011 e proseguirà per tutto il 2012.

Al tremine del primo anno di monitoraggio, sarà effettuata una prima elaborazione dei dati: la consegna dei primi risultati è oprevista per la fine del 2012.

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